Giancarlo Brocci propone all’UCI un ritorno al ciclismo eroico

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Giancarlo Brocci, ideatore ed organizzatore dell’Eroica, nota cicloturistica con bici vintage con partenza a Gaiole in Chianti, ed ora diventata un format di successo mondiale, ha presentato alla sede UCI, direttamente al presidente David Lappartient, una proposta di creare un “ciclismo eroico professionale“.

Fondamentalmente i punti chiave di questa proposta, presentata da Brocci assieme ai rappresentanti di 16 stazioni sciistiche del canton Valais in svizzera, preoccupati dell’andamento climatico ed in cerca di alternative, sono:

-nuovi percorsi che comprendano sterrato

-inserimento di tappe oltre i 300km, con possibilità di partenza in notturna

-utilizzo di rapporti “non da rampichino”

-niente computerini, misuratori di potenza e radioline

-divieto di scendere sotto il 6% di massa grassa corporea

Il tutto nell’intento di contrastare la noia del ciclismo professionistico attuale, tutto incentrato, a dire di Brocci, sulla tecnologia e l’esasperazione di ogni aspetto, come l’allenamento e la nutrizione.

Si attendono riscontri sulle reazioni di Lappartient.

 

Commenti

  1. ala83:

    Che poi mi piacerebbe vedere quanti milioni di telespettatori accenderanno la TV prima dell'alba per vedere la partenza si una tappa del giro/tour di 300 km...
    Va be le dirette integrali sono una tortura il più delle volte (oppure con i primi chilometri di battaglia sono una tortura preceduta da grandi illusioni): può essere un'opportunità per smetterla e far cominciare i collegamenti tv quando verosimilmente la corsa si sviluppa
  2. ian:
    Già, quei pazzi della fis, che hanno già fatto lo stesso nel salto con gli sci
    Nel salto con gli sci non si fa riferimento alla % di grasso corporeo ma al BMI che è cosa concettualmente diversa.
    Sulla base di questo parametro vengono determinate anche le misure consentite di lunghezza degli sci.
    Comunque il salto con gli sci non è solo tecnica. Fondamentale è la forza esplosiva da esprimere in fase di stacco che spesso fa la differenza...

    Detto questo non vedo quali problemi possano dare ciclisti magri... credo che il modello del "bello grasso", propagandato dalla società capitalistica e opulenta, sia fortunatamente un lontano ricordo.
  3. RamboGuerrazzi:

    Nel thread si è parlato di ampliamento del bacino gioanile grazie alla misura anti magri, prima di confrontarsi col salto con gli sci. Due sport non confrontabili, bacini di utenza e potenzialità completamente diverse, ma soprattutto: è la troppa magrezza di chi vince le corse a frenare i giovani dal dedicarsi al ciclismo? Pensavo il problema principale fossero le strade poco sicure, i costi delle attrezzature, etc etc
    Ma certo che non è la magrezza esasperata che tiene lontano le famiglie da far fare ciclismo, ma soprattutto la sicurezza sulle strade. Ma parlando in generale, sarebbe una norma a tutela della salute dei corridori, non vedo perché contrastarla. L'anoressia è un problema noto delle ginnaste, non vorrei lo diventasse anche dei ciclisti.
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