Le prime voci di ciclo-mercato 2022

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Con il Tour de France ormai alle porte si intensificano le voci riguardo il ciclo-mercato, che ufficialmente prenderà il via il 1° agosto, ma che spesso si intensifica proprio in questo periodo. Ovviamente in questa fase si tratta più di pure speculazioni e voci di corridoio, ma che sono spesso il sale sul bordo del bicchiere di Margarita in spiaggia (o quello della borraccia sul Giau con 40°, se preferite).

La Gazzetta dello Sport è sempre prodiga in questo settore, ed in questi giorni Ciro Scognamiglio ci fa partecipi dell’interesse della Jumbo-Visma nei confronti di Rohan Dennis, il quale non sarebbe propenso al rinnovo con la Ineos. Allo stesso tempo anche la UAE-Emirates sarebbe fortemente interessata all’australiano, e forse anche più bisognosa dei servizi di un forte cronoman-tuttofare come l’ex campione del mondo a cronometro.

Sempre la Jumbo-Visma avrebbe anche intenzione di rafforzare il proprio roster in vista delle classiche, in particolare per valorizzare meglio Wout Van Aert, di solito protetto dal solo Van Hooydonk e all’occasione da Teunissen. La squadra olandese avrebbe nel mirino il francese Christophe Laporte della Cofidis, il quale sta facendo una buona stagione di piazzamenti e 2 vittorie. Pre alcuni media belgi il passaggio è già sicuro.

Insistenti le voci che vogliono Sam Bennett passare dalla Deceunick alla Ineos. La voce è stata messa in giro da Patrick Lefévère stesso, che cita ovviamente i soliti problemi di budget nel soddisfare le richieste crescenti dei suoi corridori più vincenti. Anche la Bora-Hansgrohe è data come interessata a Bennett, in particolare vista la ormai sicura partenza di Peter Sagan (verso la Total-Direct Energie, ma ora anche con l’opzione Israel SUN). L’opzione Ineos sembra la più strana, visto che ormai da anni la squadra britannica sembra non avere più interesse negli sprinter, ma la voce è molto presente nei media belgi e olandesi.

Altra voce sorprendente riguarda sempre la Deceunick, che sarebbe interessata nientemeno che a Vincenzo Nibali. È la Gazzetta dello Sport, di solito ben informata sui movimenti nibaliani però, a lanciare la notizia, per cui la squadra belga vorrebbe affiancare come chioccia il 36enne italiano a Remco Evenepoel, che mancherebbe di un mentore per i grandi giri nella squadra belga. I problemi però sembrano essere i soliti: budget, in particolare per coprire non solo il salario, ma anche l’entourage di cui si circonda di solito Nibali, ed il fatto che il vincitore di 4 GT non sembra mai aver apprezzato il ruolo di pigmalione. Altra opzione data sarebbe un ritorno alla Astana, dove Nibali ha passato alcuni dei momenti migliori in carriera, e dove potrebbe tentare di finire la carriera con un acuto.

Infine, quella che sembra la voce più solida, in particolare perché a farne parte è uno dei proprietari della squadra interessata, ovvero il passaggio di Elia Viviani dalla Cofidis (dove sta raccogliendo pochissimo) alla Eolo-Kometa.  È proprio Ivan Basso infatti a far parte di questo progetto sulle pagine della Gazzetta. Basso che è stato compagno di squadra di Viviani per 5 stagioni alla Liquigas e con cui è in ottimi rapporti. Viviani dovrebbe così diventare l’uomo immagine della Eolo-Kometa, che dopo aver fatto eccellente figura al Giro con la bella vittoria di Lorenzo Fortunato sullo Zoncolan, punta a crescere sempre di più. Questa volta però Viviani non potrebbe portarsi dietro il fratello Attilio ed il fidato Fabio Sabatini come ultimo uomo per non appesantire troppo il passaggio in termini economici. Ma il veronese, quando si presenta l’occasione giusta ha già mostrato di essere pratico, come quando andò alla Sky senza supporti.

Commenti

  1. samuelgol:

    Il Giro di Turchia non è Supersport. E' una gara WT, quindi di massimo livello. Ovvio, non è il Tour de France, o il Giro d'Italia, o una monumento.
    Ma non è troppo diversa da tante corse a tappe minori che fanno palmarès per gente ben più giovane.
    alespg:

    c'è una bella differenza, data dal fatto che le squadre WT, comunque partecipano ad una miriade di gare ''minori'', un po come se la yamaha appunto, facesse fare ai piloti del mondiale anche gare di moto 2, supersport e qualche gara del campionato italiano velocità (CIV), come facevano negli anni 70'.
    In queste gare, se la squadra raccoglie risultati mica si offendono dicendo che queste vittorie abbassano il prestigio della formazione....non mi sembra che Lefevere abbi a tirato le orecchie a Cavendish per aver vinto 4 tappe di fila!
    Quoto quanto detto da @samuelgol nel post sopra, e concordo con lui sul fatto che Elia abbia fatto molto male a lasciare la DQS due anni fa.
    si vabè il concetto è quello..una gara con partecipazione di basso livello tra i pro in cui (certo unitamente a una buona condizione) ha ritrovato vittorie che mancavano da anni, ma da qui a dire che è tornato ai suoi livelli di quandi era nel fiore degli anni ce ne passa..era una corsa di terza categoria (con prima intendo tappe di grandi giri/classiche/mondiale) di seconda brevi corse a tappe come possono essere tirreno parigi-nizza romandie tour de suisse delfinato..infine queste corse senza partecipazioni di rilievo..pure greipel che pensavo si fosse ritirato aveva vinto una tappa se non sbaglio
  2. La controtendenza nel ciclismo attuale é di ordine generale. In questo sport ha sempre prevalso, naturalmente con delle eccezioni, la maturità anagrafica più avanzata rispetto ai risultati ottenuti. Oggi ci sono dei marziani che veramente vanno forte (Pogacar su tutti), ma in un tempo non troppo lontano si passava professionista a 25-26 anni. I tempi sono cambiati e, forse, anche migliorati.
  3. alespg:

    Sono ben conscio del calo fisiologico delle prestazioni all'avanzare dell'età degli atleti, in qualsiasi disciplina, e penso si sia capito abbastanza negli interventi successivi. Ho tirato in ballo il caso di Cavendish per ribadire che comunque, anche in una grande squadra, un atleta non più nel pieno della forma, riuscirebbe comunque a trovare una sua collocazione/utilità. Nel caso specifico, Cavendish corre praticamente aggratis.
    avevo capito che la tua osservazione su cavendish fosse che smentisce la tendenza perchè è tornato a fare risultati anche da non più giovane. se invece il senso era che nonostante il calo fisiologico si può essere utili con un ruolo ridimensionato ho inteso male io. e sulla seconda concordo, sulla prima no (a parte rari casi, uno che mi viene subito in mente gilbert che 2 anni fa dato per finito vinse roba di livello assoluto come roubaix e tappe alla vuelta , però gilbert è uno e forse il corridore da classiche più forte degli ultimi 20 anni)
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