Sagan è stanco della propria vita da campione

Una Paris-Roubaix, un Fiandre, 3 maglie di campione del mondo, 6 maglie verdi al Tour de France e soprattutto un enorme carisma che lo fa essere la Star del ciclismo odierno, ma come dichiarato da Peter Sagan in un’intervista alla rivista olandese Fiets, tutto ha un prezzo:

La maglia iridata mi da lavoro in più da fare. Non durante la corsa, perché ognuno mi viene a ruota in ogni caso, ma devi immaginare di essere sempre l’ultimo a fare colazione e l’ultimo ad alzarsi a cena. Senti il peso di quella maglia. Spero di potermi rilassare un po’ di più il prossimo anno“.

Non è come 15 anni fa quando Mario Cipollini era il capo del gruppo. Una volta un corridore poteva comandare tutto il gruppo. Oggi non è più il caso. Il rispetto nel gruppo è scomparso. Ognuno pensa solo a se stesso. Ho alcuni amici nel gruppo, veri amici, e mi diverto con loro, ma quando si tratta di mancanza di rispetto diventa peggio ogni anno. A volte è semplicemente troppo. Sono contento che mi manchino pochi anni (di carriera ancora -ndr-). È impossibile per me pensare di stare altri 15 anni nel mondo del ciclismo“.

Stempera un po’ i toni l’adetto stampa di Sagan, Gabriele Uboldi: “Ogni stagione richiede molte energie per Peter. L’85% delle interviste che da le trova noiose. Quando i suoi impegni scadranno deciderà se tornare alla Mtb o continuare in qualche modo nel mondo del ciclismo su strada. Non stiamo parlando di ritiro quindi“.

Sagan però ha sottolineato come gli impegni fuori dalle corse possano essere estenuanti. Buon esempio la serata organizzata dopo l’ultima tappa dallo sponsor della propria squadra per la fine dello scorso Tour nella quale ha dovuto intrattenersi con più di 300 invitati sino alle 2 di mattina. Per non parlare del fatto di essere praticamente sempre in viaggio e vivere negli hotel.

A tutta questa serie di impegni  e pressione si è anche aggiunto il recente divorzio dalla moglie, e questo probabilmente ha contribuito a logorare mentalmente ancora di più lo slovacco, che tuttavia resta concentrato sui propri obiettivi professionali: “Sono molto orgoglioso delle mie vittorie e cercherò in ogni modo di vivere il 4° titolo mondiale nello Yorkshire. E sono troppo grasso per vincere la maglia gialla, ma voglio vincere ancora più maglie verdi“.

 

 

Articolo precedente

La nuova maglia della Lotto-Soudal

Articolo successivo

I premi dell’anno 2018: da Valverde a Lefévère

Gli ultimi articoli in Magazine