[Test] Bianchi Oltre XR

Bianchi ci ha concesso in test una Bianchi Oltre XR per 2 settimane e siamo stati ben lieti di provare questo top di gamma della casa di Treviglio.

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La bici in prova era montata con componentistica FSA, gruppo Campagnolo Athena EPS e ruote Fulcrum Red Wind XLR.

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La Oltre XR è sicuramente una macchina da gara, concepita per avere il miglior rapporto rigidità/peso e con geometrie decisamente racing.

La prossimità di questo test con quello della Trek Domane ha messo in risalto proprio alcune differenze geometriche ed il relativo comportamento su strada. La Oltre Xr del test, in taglia 59, ha un tubo sterzo di 4cm più corto della Domane, un passo più corto di 2cm ed un angolo sterzo di 1° più chiuso, il tutto per un peso molto simile. Su strada questo si è tradotto, oltre che in una posizione in sella decisamente più bassa ed “aggressiva”, con una certa “nervosità” in particolare in discesa, dove le traiettorie vanno impostate e tenute con una certa decisione, avvalendosi in più di una certa agilità su serie di curve tipo “S” in successione.

In piano invece occorre fare spesso impercettibili correzioni per mantenere la traiettoria, in particolare con le Fulcrum alto profilo in caso di sorpassi di camion e vento laterale e con la presa alta o con le mani sulla parte dritta del manubrio.

In parole povere questa Oltre è una bici che va “spinta” in continuazione, una bici decisamente non per lunghe sgroppate rilassanti sul passo, ma per attacchi continui sia in salita che in piano.

Non per questo è una bici scomoda però. Aldilà della posizione in sella, il carro posteriore assorbe molto bene le irregolarità dell’asfalto, anche in combinazione con le Fulcrum Red Wind che sono ruote decisamente rigide, ed i copertoncini Hutchinson Atom Comp 23mm, altra scelta votata alla performance. Piuttosto è al manubrio che arrivano le sollecitazioni più secche. Probabilmente sia per per la posizione racing caricata in avanti, sia per la rigidità dell’avantreno, con la forcella con cannotto 1,5″-1- 1/8″ che però vanta steli davvero minimal. Infatti l’aspetto esteriore trae in inganno visto che nella parte alta in cui la forcella si raccorda con il tubo obliquo gli steli della forcella si prolungano con due “alette” aerodinamiche che li fanno sembrare più massicci di quanto non siano in realtà.

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In salita la Oltre mantiene ciò che promette, con uno dei carri più corti sul mercato resta una bici da accelerare e rilanciare. Cosa agevolata anche al basso peso del framekit. A dire la verità in questo frangente un po’ penalizzato dalle Fulcrum da 50mm di profilo. Provandola con delle Zipp 303, oltre a guadagnare sul versante ponderale la bici diventa veramente piacevole da usare in salita, dando il meglio di se all’uscita da tornanti, situazione nella quale si può rilanciare in piedi sui pedali.

Il rovescio della medaglia con ruote leggere è in discesa, dove il carattere garaiolo e nervoso della bici non ammette grandi indecisioni, ma buona scelta delle traiettorie e mano ferma.

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Nella configurazione del test la situazione in cui chi scrive l’ha potuta apprezzare di più è stato un giro domenicale sulla sponda bergamasca del Lago d’Iseo, in un gruppone di amatori con cui si poteva tenere una velocità media piuttosto allegra. In questa situazione la Oltre Xr del test ha potuto dare il meglio di se, sia per la sua propensione alle accelerazioni e rilanci lungo il percorso abbastanza tortuoso, sia per sfruttare appieno le doti delle Fulcrum Red Wind XLR che hanno in queste situazioni il loro campo di battaglia.

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Per quanto riguarda il gruppo nessun problema da segnalare. L’Athena EPS, montato con adattatori sul telaio BB30 compatibile, si comporta molto bene. L’ergonomia dei comandi e l’intuitività del funzionamento la riteniamo migliore del concorrente DI2 Shimano. In compenso il funzionamento ci è parso un po’ più rumoroso e con qualche indecisione in più rispetto Shimano. Anche se l’allineamento automatico dei deragliatori ed in particolare l’anteriore, che non necessita di alcun “lavoro di polso” soprattutto per salire sulla corona più grande, è una bella comodità. Piccoli dettagli forse, ma a cui ci si abitua velocemente purtroppo.

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La Oltre Xr infine può vantare finiture decisamente di ottimo livello. Il carbonio unidirezionale accoppiato con lo storico celeste è molto bello da vedere ed è un bel connubio di modernità e tradizione, così come lo stemma ingigantito come decal sotto l’obliquo. Molto curata anche la componentistica, dal bel reggisella aero chiuso dal collarino sagomato al telaio, alla sella in tinta fino al tappo della serie sterzo CarbonTi personalizzato Bianchi. Davvero un montaggio in cui non ci sono cadute di stile e tutto è curato nel dettaglio. A livello estetico e di stile una bici sicuramente notevole.

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In conclusione una bici molto ben costruita e rifinita, ma con soluzioni geometriche che la rendono una scelta ideale per un utilizzo decisamente agonistico, e per ciclisti con caratteristiche da “attaccanti”, abituati ed allenati ad una posizione in sella molto bassa sull’anteriore, che prediligono spesso il fuorisella anche in salita ed i rilanci continui, o per chi ama le gare in circuito con delle ruote come quelle del test.

Per gli amatori e passisti che amano le andature regolari o per l’amatore della Domenica con una flessibilità della schiena non molto allenata e per chi preferisce avere una bici più “facile” da condurre in discesa, è consigliabile orientarsi verso soluzioni meno marcatamente racing di questa pur ottima Oltre XR.

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Il framekit Oltre Xr del test a listino costa: 3150eu

Un prezzo in linea con i top di gamma della concorrenza, ma che al netto di eventuali sconti e considerata la qualità ed il prestigio del marchio (anche in ottica rivendibilità) rende positivo il rapporto qualità/prezzo.

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