Test caschi di Virginia Tech

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Ogni anno l’università statunitense Virginia Tech, in collaborazione con Insurance Institute for Highway Safety testa in modo indipendente dei caschi in commercio classificandoli in base alla capacità di proteggere il ciclista da impatti, rotazioni della testa e decelerazioni.

Il test viene condotto tramite 12 test in cui i caschi vengono sottoposti a simulazioni di impatti nelle più comuni casistiche degli incidenti stradali.

Il test di caduta ad esempio avviene facendo cadere da un’altezza predefinita il casco montato su una “finta testa” su un’incudine di acciaio con un angolo di 45°. Questo è uno test standard per l’omologazione dei caschi, ma il test di Virginia Tech viene reso più verosimile avvolgendo l’incudine in carta vetrata per simulare il coefficiente d’attrito del manto stradale. Inoltre l’incudine viene fatta cadere con varie angolazioni, non solo a 45° e con diverse velocità, in particolari quelle ricavate da un database di incidenti stradali.

Qui potete leggere tutta la metodologia del test.

I caschi in test sono forniti da alcune aziende che offrono i loro prodotti, sia top di gamma che entry-level, e si tratta di note aziende del settore.

Qui potete trovare la classifica, che per il comparto strada vede come caschi migliori due modelli della Lazer (uno top di gamma e l’altro di gamma media). In generale i risultati migliori sono ottenuti dai caschi con MIPS.

Commenti

  1. Sono praticamente tutti caschi di ditte americane, in uno studio di un'università americana. Mi ricorda gli studi sulle proprietà benefiche del vino rosso pubblicati dall'università di Bordeaux...
  2. Certo certo, quelli ricevuti. Ma li avranno poi chiesti a tutti? Ovviamente ci deve essere anche qualche non americano, se no sembra troppo in famiglia...
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