Il doping dell’ Operação Prova Limpa’

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Le paure della dirigenza UCI si sono concretizzate almeno in parte grazie ad un’indagine in Portogallo, chiamata Operação Prova Limpa  (“operazione prova pulita”), che ha portato all’accusa di tutti i corridori della squadra lusitana W52-FC Porto, squadra continental.

L’operazione di polizia, che ha coinvolto un totale di circa 120 poliziotti dell’unità nazionale anticorruzione e dei dipartimenti investigativi criminali di Braga, Vila Real e Guarda, ha avuto anche la collaborazione dell’autorità antidoping del Portogallo (ADoP).

La stessa polizia portoghese ha comunicato che sono stati effettuati due arresti e diverse decine di perquisizioni domiciliari e non domiciliari in varie regioni del territorio nazionale nei confronti di dirigenti, atleti e strutture della squadra, e che sono state rinvenute e sequestrate varie sostanze e “strumenti clinici utilizzati nell’allenamento degli atleti”.

La perquisizione chiave è avvenuta durante la terza tappa del Gran Premio “O Jogo”, ed ha portato ai sequestri ed all’arresto di due persone: il direttore sportivo del W52-FC Porto, Nuno Ribeiro, che da corridore (nella Liberty Seguros -da non confondere con la formazione spagnola con lo stesso nome-) ha vinto il giro del Portogallo nel 2003, ma era stato privato del suo secondo titolo alla Volta a Portugal nel 2009 a causa di una squalifica per doping (EPO-CERA); e di José Rodrigues, leader della Maia Cycling Union, formazione U23 portoghese, ma anche massaggiatore alla W52-FC.

foto: Ribeiro nel 2009

Ora Ribeiro e Rodrigues sono stati rilasciati, ma sono sospesi dalle loro funzioni e devono presentarsi nel loro commissariato di zona settimanalmente, ed hanno il divieto di contattarsi l’uno con l’altro oltre che con gli altri coinvolti nell’indagine.

Foto: Ribeiro

Meno di un mese prima dell’indagine, la W52-FC era era stata colpita dalla decisione della corte arbitrale dello sport (TAS) sul caso Raul Alarcón, con la conferma che le anomalie nel passaporto biologico dello spagnolo coincidevano con delle trasfusioni di sangue. Nel procedimento era risultato che vi erano dei picchi nei valori ematici di Alarcòn in occasione delle Volta a Portugal 2015, 2017 e 2018. I risultati conseguiti in quel periodo (19 vittorie) sono stati tutti cancellati, analogamente a quanto accaduto nella lunga tradizione lusitana con Joaquim Agostinho (1969 e 1973), Fernando Mendes (1978), Marco Chagas (1979) e, appunto, Nuno Ribeiro nel 2009. Nel 2009 furono trovati positivi anche altri due corridori della Liberty Seguros: Héctor Guerra e Isidro Nozal.

Prima della squalifica di Alarcòn erano stati controllati positivi per doping altri tre corridori della W52-FC: Cesar Fonte e Rui Vinhas nel 2018 (betametasone) e Edgar Pinto nel 2020 (anomalie passaporto biologico).

Commenti

  1. ...come dire : una squadretta un attimo recidiva ...a partire dal Direttore Sportivo . Speriamo non sia il famoso sassolino che mette in moto una frana epocale !!! magari capire se sono i soliti disgraziati che usano il doping (da disperati) dei poveri , ma probabilmente si ....
  2. Number of the beast:

    Doping nel ciclismo...Fa sempre notizia?

    E' una costante presente in tutte le competizioni ciclistiche a qualsiasi livello.

    Ingenuo chi pensa che il doping non ci sia o possa essere sconfitto.

    L'antidoping è un passo indietro rispetto al doping.
    Concordo su tutto, tranne nel ritenere l'antidoping indietro rispetto al doping. E questa idea l'ho maturata con lo scandalo Armstrong, che oltre a confermare le pratiche diffuse di doping per quegli anni, ci ha fornito un ulteriore dato.
    Dal caso Armstrong, infatti, é emerso che a tutti i livelli in molti sapevano (controllori compresi), e in molti hanno chiuso un occhio (direi entrambi).
    Con i soldi che smuovava il texano é facile intuire che le bustarelle riuscivano a coprire tutto. E alla fine é emerso.
  3. Maiella:

    E infatti, per citare ancora Armstrong, lui dettava legge in questo modo. Basta cricordare le minacce a Simeoni.
    Mi riferivo alle alte sfere, non tanto all'entourage del corridore.... L'atleta è il ricattato.
    Vai a vedere come funzionava e presumibilmente funziona ancora il sistema messo in piedi dalla IAAF, dalla WADA e compagnia cantante. Tutti pronti ad accusarsi a vicenda per cercare di uscirne puliti, ma di fatto mangiavano dallo stesso piatto:
    https://www.repubblica.it/sport/vari/2016/01/14/news/wada_rapporto_accusa_iaaf-131260974/
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