Bjarne Riis, controverso corridore anni ’90 e Team Manager di successo in varie formazioni (CSC, Saxo Bank e Tinkoff), rientra nel WorldTour grazie all’acquisizione da parte del gruppo danese Virtu Cycling (di cui Riis è proprietario assieme a Lars Seier Christensen e Jan Bech Andersen) di una quota di minoranza (1/3) della NTT Pro Cycling, ex Dimension Data.
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Riis sarà il nuovo Team Manager della formazione sudafricana, prendendo il posto di Douglas Ryder.
https://nttprocycling.com/ntt-pro-cycling-enters-into-partnership-with-virtu-cycling
Hai mai sentito qualcuno di loro raccontare come funzionavano le cose?
Al massimo ammettono di essere ricorsi al doping la sera prima di quando li hanno beccati, ma assolutamente nessuno parla del sistema o lo critica ammettendo di aver sbagliato loro e tutti quelli coinvolti.
Ipocritamente adesso si scagliano contro chi viene beccato.
Solo qua sul forum, ad esempio, si dice che la situazione è chiara, che si sa cosa succedeva, che il doping era la regola, ma sono solo supposizioni.
Se non si comincia a punire chi fa ricorso al doping e viene beccato “pesantemente”, chiunque quando corre rischia, al massimo passa un po’ di tempo fuori dalle corse, se lo beccano.
Se proprio non gli va malissimo vince anche gare importanti e la carriera da corridore è salva.
Poi quando si ritira ha le porte spalancate per posizioni dirigenziali o altro, assicurandosi una vecchiaia felice.
Quindi, stando così le cose, chi non si doperebbe?
Brailsford non avendo mai fatto il ciclista almeno di essere un ex dopato non lo si può accusare (cosi come Denk -Bora-, Bannan-Mitchelton-, Ellingsworth -Bahrain-, Plugge -Visma-. Spekenbrink -Sunweb- ha corso solo fino a dilettante).