Due pillole statistiche su Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) ha vinto la recentissima Milano-Sanremo, a rompere un italico digiuno che datava 2006 (Filippo Pozzato) con una prodezza che tutti, addetti e non, hanno bollato come “antica” o dal “sapore antico”, quell’antico che da sempre nel ciclismo è visto sempre come età dell’oro, al contrario del presente, menomato da tecnologia e ricerca, appunto, di smarcarsi da un antico, che spesso non è sempre sinonimo di cose positive.

Nibali ha convinto tutti, vincendo senza calcoli, ma con un attacco di quelli che non ammettono errori e che possono riservare l’amarissimo gusto dell’essere ripresi a pochi metri dal traguardo dagli sprinter lanciati a 70km/h.

Vincenzo invece ai -50mt ha alzato le braccia al cielo, sicuro della propria vittoria. E nel corso degli anni, Nibali, non proprio “un personaggio” di quelli che fanno impazzire le folle italiche, perché eccessivo, anzi, schivo e modesto, ha sempre fatto mostra di una certa sicurezza nei propri mezzi. Non a parole o con gesti eclatanti, ma semplicemente andando a prendersi le vittorie quando erano li da cogliere (se si hanno i suoi mezzi), senza indugiare. E cosi ha fatto nel 2016 al Giro d’Italia, attaccando Kruijswjik arenato nella neve, o nel 2014, sul pavé infernale del Tour de France, mentre Froome si spiaggiava in una rotonda e Contador annaspava per rimanere a galla sulle pietre.

Perché Nibali ha vinto tanto, ed ha vinto pure “bene”, con belle imprese e con completezza: in salita, a cronometro e pure in discesa. Considerato uno dei migliori della specialità (Thibaut Pinot dirà “5mt a Nibali in discesa sono impossibili da recuperare”) su cui ha costruito parte dei suoi successi proprio nelle classiche, come i due Lombardia e la Sanremo.

Per dare dimensione alle vittorie di Nibali occorre proprio contestualizzarle nella storia:

1 Tour de France, 2014

2 Giri d’Italia 2013, 2016

1 Vuelta España 2010

1 Milano-Sanremo 2018

2 Il Lombardia 2015, 2017

2 Tirreno-Adriatico 2012-2013

2 Titoli Nazionali 2014, 2015

14 tappe nei grandi giri (5 al Tour, 7 al Giro e 2 alla Vuelta)

Nibali è il primo vincitore di un Tour de France a vincere la Milano-Sanremo dal 1989 (Laurent Fignon), e pure il primo a vincerla avendo anche vinto una Vuelta dal 1995 (Laurent Jalabert).

Solo 15 corridori nella storia hanno vinto due classiche monumento differenti (32 ne hanno vinte più di 3). E di questi solo 10 ad averne vinte due differenti.

Nibali è uno dei 6 corridori della storia ad aver vinto tutti e tre i grandi giri, con 1 Tour de France, 2 Giri d’Italia e 1 Vuelta (per ora…). Gli altri sono Eddy Merckx (11 vittorie), Bernard Hinault (10), Jacques Anquetil (8), Alberto Contador (7) e Felice Gimondi (5).

Ma è tra i vincitori di grandi giri e classiche monumento che Nibali da prova di fare parte di un cerchia ristrettissima, dato che solo Merckx (19 monumenti), Hinault (5) e Gimondi (4) hanno fatto meglio di lui.

E per dare ulteriore dimensione alla costanza di risultati vanno ricordati i piazzamenti: Giro d’Italia (3° nel 2010 e 2017); Tour de France (3° nel 2012 e 4° 2015); Vuelta (2° nel 2013 e 2017); 3° nel 2012 alla Milano-Sanremo e 2° nel 2012 alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Quest’anno la sua stagione prevede anche la prima partecipazione al Giro delle Fiandre, dove “lo squalo” probabilmente non nuota nelle sue acque favorite, ma il messinese ormai è chiaro che se ha ne ha l’occasione non se la fa scappare.

Molti suoi tifosi sognano soprattutto la Liegi, una vittoria italiana manca dal 2007 (Danilo di Luca), ma se possiamo esprimere una preferenza votiamo il mondiale. Forse l’unica corsa che manca al palmares, unico, di Nibali.

 

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