Il reggisella della vittoria di Mohoric

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Matej Mohoric (Bahrain-Merida) ha vinto una Milano-Sanremo che ha regalato grandi emozioni, in particolare grazie al suo attacco in discesa dal Poggio. Mohoric ha pianificato attentamente questa opportunità e si è equipaggiato di conseguenza. Ha montato un reggisella telescopico da mtb, il Fox Tranfer SL Performance Elite, uno dei più leggeri sul mercato (330gr) con un’escursione di 50mm.

Essendo il reggisella telescopico a sezione rotonda Mohoric ha dovuto utilizzare non la Merida Reacto, bici aero con reggisella con sezione a D, che usa di solito, ma la Merida Scultura, un altro modello dello sponsor. Questi due modelli di bici hanno quote identiche, tranne la lunghezza del tubo piantone, più corta sulla Scultura.

Per l’azionamento, meccanico nel caso del Transfer, i meccanici della Bahrain hanno realizzato un comando remoto fissato sulla piega riutilizzando un comando gripshift rotante da Mtb.

Come si vede dalle foto, la piega manubrio utilizzata da Mohoric sembra un modello custom, presumibilmente con stem più lungo e con angolazione negativa, chiaramente non standard.

E’ stato fondamentale per la vittoria? Mohoric ha spiegato che dopo averlo provato in allenamento si è reso conto subito di quanto “fosse molto più sicuro. Da più controllo della bici se scendi a tutta, ed ovviamente puoi andare un po’ più veloce. É più facile evitare degli errori e correggerli nel caso“.

Errori che Mohoric ha fatto nella discesa, finendo prima in una canalina di scolo laterale, ma uscendone con grande abilità, e poi quasi perdendo l’anteriore in una curva. Errore che in effetti ha corretto, ma allargando molto la curva e quasi andando fuori strada.

Tra l’altro nel secondo frangente il reggisella di Mohoric sembra in posizione normale e non abbassata

 

L’utilizzo del reggisella abbassabile è una prima assoluta? No. Vincenzo Nibali lo ha utilizzato alla Mi-Sanremo 2014


Così come Jakob Fuglsang sempre alla Sanremo nel 2016


Questi reggisella però non avevano comando remoto e si azionavano ruotandone il fusto per abbassarli, di 1cm nel caso di Nibali, e su più posizioni nel caso di Fuglsang. Curiosamente questi reggisella erano prodotti da FSA che oggi è sponsor proprio anche della Bahrain-Victorious.

Mohoric comunque non ha chiaramente vinto solo grazie al reggisella, ma in primis scollinando il Poggio in 5^posizione, e poi attaccando nel momento buono, quando in testa c’era Pogacar. Prendendo sicuramente grandi rischi in discesa sfruttando le proprie abilità di discesista (Mohoric è anche accreditato come l’inventore della posizione Supertuck, oggi bandita).

Rischi ed errori che in discesa sono sempre dietro l’angolo, anche per uno abile come Mohoric, basti ricordare il jolly che si è giocato al Giro d’Italia 2021

Ed infine tenendo benissimo nel pezzo in piano finale di 3km dove ha tenuto una media 56,4km/h per 406w medi. (contro i circa 57km/h del gruppetto inseguitore). Questo dopo 297km di corsa.

Ad ogni modo Mohoric si è guadagnato non solo la vittoria finale, ma anche il prestigioso KOM su Strava, con un tempo di 1″ inferiore a quello di Nibali nel 2019. Da notare che il miglior tempo fatto segnare ieri dopo quello di Mohoric (tra quelli registrati su Strava) è di Wout Van Aert, con 3’18”, 39° tempo assoluto.

Van Aert è arrivato, con tutto il gruppetto degli inseguitori, a +2″ da Mohoric.

Quella di ieri, favorita anche dal vento, è stata la seconda MI-Sanremo più veloce della storia, con una media di 45.331km/h (293km in 6h27’49’’), dopo quella vinta da Gianni Bugno nel 1990 con una media di 45.806km/h. Matej Mohoric è il primo sloveno a vincere la Milano-Sanremo. E’ la sua 16^ vittoria da professionista ma solo la seconda in una corsa di un giorno dopo il Gran Premio Industria & Artigianato di Larciano del 2018. Ha vinto una tappa in tutti e tre i Grandi Giri. Ed infine curiosamente tutti e tre i corridori saliti sul podio hanno 27 anni: Mohoric 27 e 5 mesi, Turgis 27 e 3 mesi, van der Poel 27 e 2 mesi.

Per Mohoric è sicuramente la vittoria della carriera, non solo per il prestigio, ma anche per come è arrivata, con un’azione che rimarrà nella memoria di molti. Un’azione d’altri tempi come si usa dire in questi casi, frutto di coraggio e presa di rischi. E pure di una scelta inusuale dal punto di vista tecnico. Un mix che ha sempre fatto parte della storia della Sanremo. In particolare si può ricordare il solito Eddie Merckx, che nelle discese dal Poggio ha costruito molti suoi successi. Provando anche soluzioni tecniche per favorirlo, come pedivelle più corte per poter pedalare anche in curva in discesa. Ed ovviamente prendendosi qualche rischio.

Ed a chi gli chiese se prendersi certi rischi fosse un po’ come “vincere alla lotteria”, serafico Eddie rispose: “conosce molta gente che ha vinto 7 volte alla lotteria?“.

Mohoric concorderà.

Commenti

  1. Doctor Speck:

    Se leggi bene:
    -riguardo la posizione in sella parlavo di Sagan, non di Mohoric
    -ho accomunato le due discese solo riguardo i rischi che entrambi hanno ammesso di aver preso
    -non faccio parte del partito Pro-Telescopico nè penso che sia stata la chiave della vittoria di Mohoric.

    Se poi ti riferivi anche ad altri allora vaffanmendola e tasi :mrgreen:
    Ho esordito proprio dicendo che il tuo discorso è più o meno condivisibile. E cercavo di riportare in carreggiata il focus dell'argomento che non è Sagan e la sua discesa, ma Mohoric e il Poggio. Io potrei essere definito, anzi spesso ci vengo definito (a torto), del partito anti-telescopico. Sono sicuramente fra quelli che non lo ritiene utile sempre e comunque, anche per andare a prendere il latte per "avere più sicurezza". Sono fra quelli che in XC, ribadisco e sottolineo in XC, lo ritiene un accessorio più controindicato che utile, come ogni scelta tecnica che non andando mai bene per tutto, deve avere più vantaggi che svantaggi. Figuriamoci quindi cosa posso pensarne addirittura su strada. Con determinate bici e in determinati percorsi lo ho usato e molto apprezzato, fino a dire che senza mi sarei fatto lunghi tratti a piedi. Parlo in primis di diverse discese del Bike Park della Paganella (luogo che ai più in questo forum non dirà nulla), ma anche di alcune discese che faccio nel tempo libero (anche se ora è un periodo, per ragioni contingenti, che sto facendo pochissima mtb). Parlando del Poggio, veramente è una cosa che non si può sentire. Mohoric non se li è visti dietro e magari ha pensato: che figo sto reggisella, mi ha permesso di seminarli. Lui non ha gli occhi alle spalle però e non ha visto che li ha seminati quando Pogacar ha fatto il buco, per evidenti ragioni, e gli altri in alcuni punti procedevano affiancati sorpassandosi l'un l'altro, segno di indecisione e disaccordo sul da farsi.
  2. Doctor Speck:

    ma almeno io le discese in Tirolo le faccio in bici e non sul carro scopa.
    Vedo con piacere che ce l'hai più lungo e fai parte del teatrino.. buone discese in tirolo e che ti facciano buon prò.. caro ;-)
    Ps: scusarsi poi per l'off-topic quando è da tempo che ce l'hai nella tastiera oltre che meschino qualifica la persona.
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