La EF Education First non vuole correre in Italia

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La squadra americana Ef Education First ha richiesto formalmente all’UCI di poter non partecipare, senza essere penalizzata, alle corse Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milan-San Remo. Il motivo è l’epidemia di coranavirus. Johnatan Vaughters, Team Manager: “Abbiamo cominciato a considerare realmente l’impatto che avrebbe un viaggio della squadra in una città in una zona toccata dall’epidemia. Non si tratta di panico, ma di prendersi delle responsabilità“.

In realtà la Strade Bianche e la Tirreno-Adriatico non si svolgono in zone toccate ancora sottoposte a restrizioni. Più delicato il caso della Milano-Sanremo.

Il ragionamento alla base di questa decisione pare essere di ordine pratico in base alla situazione attuale, infatti Vaughters vuole partecipare alla Paris-Nice, che si svolgerà il giorno dopo la Strade-Bianche: “Sembra che la pressione sugli ospedali francesi non sia così importante. Non siamo spaventati“. Pare quindi lecito pensare che sia preoccupato dall’idea che i propri corridori o staff vengano contagiati e messi in quarantena o ospedalizzati in un contesto di saturazione delle strutture ospedaliere italiane.

Secondo Vaughters ci sarebbero altre squadre con le stesse intenzioni: “È vero, noi abbiamo avuto le palle di farlo, ma i nostri medici hanno avuto delle discussioni con quelli delle altre squadre e pensiamo di non essere i soli ad avere queste intenzioni“.

Questa lettera rappresenta una virata di 180° rispetto una dichiarazione dello stesso Vaughters rilasciata solo pochi giorni prima: “siamo contenti che le corse italiane siano mantenute. Si ritorna al business quotidiano. Accettare i rischi è una parte dell’esistenza. Accettare e affrontare i rischi è una grande parte del ciclismo, in particolare professionistico“. Vaughters, in risposta sui social a chi lasciava intendere che i corridori sarebbero stati costretti a fare quello che gli imponevano le squadre, aveva però precisato che avrebbe preso in considerazione il punto di vista degli atleti: “i miei corridori hanno tutti la possibilità di decidere. Se non vogliono correre non correranno. Semplice.”

Visto il rapido evolversi della situazione coronavirus, con in particolare la sua diffusione in Francia in questi giorni, è presumibile che la squadra americana dovrà rivedere celermente le proprie posizioni.

 

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