Luke Durbridge positivo al covid al Tour

32

Nella sorpresa generale ieri al Tour non si sono rilevati casi di positività al covid, dopo che l’organizzazione aveva testato tutti i ciclisti. Ma oggi un test interno della Bike-Exchange Jayco ha rilevato Luke Durbridge positivo, dopo che il corridore aveva lamentato sintomi lievi. Pertanto il cronoman austrlaiano e non prenderà il via alla 10^ tappa, come ha annunciato dal Team.

Dopo 9 tappe del Tour, Durbridge era 90° nella classifica generale, a 52’22” da Tadej Pogacar. Era al suo ottavo Tour.

Sabato scorso ci sono stati già test positivi al cornoavirus nel Tour: il francese Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën) e il norvegese Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates). Domenica si è aggiunto anche il test positivo del francese Guillaume Martin, leader della Cofidis.

Prima dell’inizio del Tour erano risultati positivi, tra gli altri, Tim Declercq (Quick-Step Alpha Vinyl), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Bryan Coquard (Cofidis). Inoltre sono risultati positivi ben 4 componenti dello staff della QuickStep-Alphavinyl.

Ieri i corridori hanno goduto di un secondo giorno di riposo. Oggi una tappa di montagna di 148,1 km li attende, con partenza da Morzine e arrivo su un passo di seconda categoria a Megève.

Commenti

  1. stambecco:

    invita anche a riflettere sull'attendibilità dei test.

    A meno che, casualmente, il passaggio da negativo a positivo non sia avvenuto proprio in quelle 24 ore di distanza fra un test e l'altro
    Il passaggio può tranquillamente essere avvenuto nel frattempo. Ma che i test siano solo parzialmente attendibili è cosa abbastanza riconosciuta universalmente......soprattutto di quelli antigenici, ma anche gli altri.
  2. Ser pecora:

    ho già scritto: ipotizzo che abbiano fatto un tacito accordo per cui li hanno trovati tutti negativi, ma poi le squadre si impegnano a mandare a casa i positivi con sintomi. D'altronde è nel loro interesse, perché non sai come uno possa reagire al contagio, e far mangiare nella stessa ciotola uno positivo, anche se asintomatico, con il capitano negativo non è furbo perché il secondo potrebbe sviluppare sintomi. Che a questo livello, anche se blandi, possono comunque compromettere la corsa.

    Al limite posso capire corridori di secondo piano, che stanno in corsa a fondo gruppo anche con qualche sintomo sperando che gli passi e magari tra 10gg potranno combinare qualcosa. Eticamente una porcata, ma ci sta.
    Vanno a casa in base alla carica virale, a prescindere dal l’avere sintomi o meno.
Articolo precedente

Annemiek Van Vleuten ha vinto domenica il Giro 2022, il terzo della sua carriera

Articolo successivo

Magnus Cort all’ultimo metro

Gli ultimi articoli in News