La nuova Orbea Orca

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Orbea presenta la settima generazione della propria ammiraglia, la Orca, proponendo una bicicletta leggera rivolta agli scalatori con 13 diversi modelli personalizzabili attraverso il programma MyO.

[Comunicato stampa] La nuova Orca non è solo leggera, sono 6,7 kg di tecnologia per scalare, con un design che cambierà il tuo modo di raggiungere la cima. La sensazione di una bicicletta così leggera ed efficiente è imbattibile e l’accelerazione istantanea, l’assorbimento delle vibrazioni e la guida reattiva derivano da un telaio che sa dove deve essere leggero e dove rigido. Prestazioni elevate e infinite, con tutte le opzioni di personalizzazione di MyO: la semplicità non si era mai vista né sentita così bene. Orbea ti invita a dare il benvenuto all’arma da scalata definitiva con il motto: “Praise the Light”.

È una bicicletta per chi ama le salite e vuole il meglio per scalare. È anche per chi cerca la sensazione di facile accelerazione, agilità e reattività che può offrire solo una bicicletta veramente leggera.

Cosa rende unica la Orca? La filosofia da gara di Orbea da sempre, segue un percorso molto personale e, nella categoria strada, ha notato una polarizzazione: biciclette specifiche per usi determinati. Ritiene però che le biciclette aerodinamiche più efficienti non potranno mai essere veramente leggere e, allo stesso modo, quelle più leggere non potranno mai essere particolarmente aerodinamiche.

Una bicicletta estremamente aerodinamica ha bisogno di meno watt ad alta velocità. Tuttavia, quando la pendenza aumenta e la velocità diminuisce, l’effetto della gravità prende il sopravvento sulla resistenza dell’aria e la bicicletta leggera ne è avvantaggiata. Per dimostrarlo, abbiamo effettuato test di efficienza a bassa e alta velocità. I test di efficienza a bassa velocità misurano il numero di watt necessari per mantenere una determinata velocità su una salita ripida. Tale test elimina l’aerodinamica dall’equazione. Per ottenere buone prestazioni, le biciclette devono essere leggere e trasmettere la potenza dalle pedivelle alle ruote in modo efficiente”, afferma Joseba Arizaga, Product Manager di Orbea Strada.

“L’altro lato dell’equazione è il test di efficienza ad alta velocità. Utilizzando il velodromo, misuriamo i watt necessari per mantenere una velocità elevata, con la predominanza dell’aerodinamica. Per ottenere buone prestazioni, le biciclette devono ridurre al minimo la resistenza. Diminuendo il peso di 500 g su una pendenza del 5% si risparmiano circa 3 W. Se si aumenta la pendenza al 10%, il risparmio cresce fino a 6 W. A velocità più elevate, l’aerodinamica prende il sopravvento. Quindi, a 30 km/h, una bicicletta super aerodinamica risparmia circa 12 W, a 40 km/h si sale a 15 W e a 50 km/h si arriva a circa 28 W. Ecco perché aumentare il peso di una bicicletta leggera in cambio di caratteristiche aerodinamiche non ha senso. In salita, più la bicicletta è leggera, meglio è. Ad alta velocità, invece, è più interessante l’aerodinamica. La bicicletta di peso medio con caratteristiche aerodinamiche non ha vantaggi in nessun caso”, spiega Arizaga.

Secondo Orbea, la Orca è circa 3 W più veloce di una bicicletta aero, per un ciclista medio, su una pendenza del 5% e approssimativamente 6 W più veloce su una pendenza del 10%. L’aggiunta di caratteristiche parzialmente aerodinamiche, quindi di peso, comprometterebbe questi vantaggi e ridurrebbe quella speciale sensazione di leggerezza, agilità e reattività.

● Pura leggerezza

Orbea ha ridotto il peso curando tutti i dettagli. Più il telaio diventa leggero, più è complicato eliminare ulteriore peso senza compromettere nulla. Il viaggio della Orca verso la leggerezza è stato all’insegna dell’ossessione per i dettagli. Tutto questo lavoro ha dato come risultato un telaio OMX da 750 g nella taglia 53 e una forcella da 360 g. Il telaio di OMR ha un peso di 1030 g mentre la forcella di 410 g.

●  Rimuovere le sovrapposizioni

Un telaio in carbonio è composto da pezzi di carbonio, tagliati con precisione e disposti secondo uno schema prima di essere sigillati con resina epossidica. I pezzi di carbonio non devono presentare spazi vuoti, il che significa che ognuno di essi deve sovrapporsi leggermente. Utilizzando un numero inferiore di pezzi più grandi otteniamo meno sovrapposizioni, con un risparmio di grammi. Naturalmente ciò comporta un’aggiunta di lavoro, poiché il processo di laminazione è più preciso e più lungo, ma in questo modo il nostro carbonio OMX utilizza 90 pezzi di carbonio in meno.

●  Attenzione alle forme

Anche la resina epossidica necessaria per tenere insieme i pezzi di carbonio deve essere strettamente controllata. L’eccesso di resina può accumularsi su spigoli o angoli vivi. Progettando con cura il telaio per evitare l’accumulo di colla epossidica, Orbea elimina il materiale superfluo e risparmia grammi.

●  Pieno controllo

Lavorare fin dall’inizio con le ruote OQUO e i componenti OC interni consente a Orbea di progettare la bicicletta completa, bilanciando il peso e risparmiando grammi. Le ruote OQUO sono leggere e ad alte prestazioni e il set RP35-LTD pesa solo 1380 grammi. Anche l’attacco RP10 è uno dei più leggeri sul mercato, mentre il nuovo manubrio HP11 pesa 190 grammi. Per coloro che preferiscono montare un manubrio integrato Vision Metro 5D o Deda Alanera, Orbea fornisce un adattatore per poter montare questi elementi.

●  Verniciatura e componentistica

Anche la verniciatura e la componentistica sono fondamentali. I telai Orbea vengono verniciati nella sede centrale dei Paesi Baschi. In questo modo, Orbea controlla attentamente il processo e riduce ulteriormente il peso. Secondo l’azienda, la vernice pesa 15 grammi e la componentistica approssimativamente 20 grammi.

● Rigidità rispetto al peso

Orbea spiega che è possibile realizzare biciclette molto leggere, ma ciò non ha senso se si perde efficienza a causa della mancanza di rigidità. Quando hanno progettato la Orca, sono partiti da un valore di rigidità tale da garantire anche agli scalatori più forti una trasmissione efficiente della potenza. L’hanno quindi pensata in modo che fosse la bicicletta più leggera, ma senza variare tale obiettivo di rigidità.

Una caratteristica fondamentale è il design Powerspine del telaio. In esso, la sezione inferiore del telaio gestisce la maggior parte dei carichi torsionali e laterali. Il tubo dello sterzo, quello trasversale e i foderi resistono alla torsione e trasmettono la potenza alla ruota posteriore, aumentando la precisione della sterzata. Questo design consente a Orbea di risparmiare peso in altri punti del telaio mantenendo invariata la rigidità.

● Sensazione di guida

La sensazione di una bicicletta leggera è imbattibile: un insieme di risposta immediata e agilità. Sulle salite la nuova Orca è innegabilmente veloce, ma la mancanza di peso si avverte anche nella guida agile e nella sensazione di accelerazione quando spingi sui pedali.

Gran parte di questa agilità è dovuta alla geometria della Orca, che è rimasta fondamentalmente invariata. I foderi più corti e, di conseguenza, l’interasse ridotto sono l’unica modifica alla geometria, per conferire alla bicicletta la reattività e l’agilità richieste dagli scalatori. Le sezioni più arrotondate del telaio contribuiscono a ridurre le vibrazioni, risparmiando energia nelle uscite più lunghe. La maggiore spaziatura permette di montare pneumatici fino a 32 mm, aumentando la trazione e la flessibilità, oltre a ridurre la resistenza al rotolamento, come hanno scoperto i ciclisti moderni. Ultimo, ma non meno importante, è il programma MyO, che consente ai ciclisti di regolare l’ergonomia per raggiungere la perfetta adattabilità.

● Aerodinamica

Anche se le caratteristiche aerodinamiche non sono fondamentali su questa bicicletta, non dimentichiamo i guadagni marginali che si possono ottenere. Orbea afferma che, quando l’aerodinamica non compromette il peso o la sensazione, sceglie sempre la soluzione più aero. Ne è un esempio il passaggio dei cavi ICR, attentamente studiato per ridurre la resistenza. Il nuovo meccanismo del morsetto del sellino, che non è solo semplice ed efficiente, ma è stato accuratamente progettato per ridurre la superficie e migliorare l’aerodinamica. Anche se la forcella è stata progettata per ridurre al minimo il peso, la sua forma contribuisce a diminuire la resistenza aerodinamica. I ciclisti hanno anche la possibilità di privilegiare l’aerodinamica attraverso il programma MyO, che consente loro di adattare l’ergonomia o di scegliere ruote e manubri più aerodinamici.

● Ingredienti di prima qualità

Componenti OC: la gamma aggiornata dei componenti OC consente a Orbea di offrire un’integrazione migliore rispetto al passato. I reggisella ad alte prestazioni sono dotati di un sistema di bloccaggio universale e facile da usare che funziona con guide in carbonio, lega, rotonde o ovali. I nuovi manubri dispongono dell’ergonomia più moderna e Orbea sarà uno dei primi marchi con manubri da strada svasati in tutta la gamma.

La Orca utilizza le nuove ruote Oquo, disponibili in carbonio o alluminio e con tre diversi livelli: LTD, Team e Pro. Sono disponibili tre diversi profili che permettono agli utenti di scegliere tra il cerchio più leggero da 35 mm, quello più aerodinamico da 57 mm o un profilo equilibrato da 45 mm che sarà sicuramente molto apprezzato. La larghezza interna di 21 mm dà la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di pneumatici per ottenere le migliori prestazioni su ogni strada.

● Design performante

La nuova Orca è costruita sulla base della concezione di Orbea delle prestazioni e del design, che riflette la convinzione che le biciclette debbano essere belle e ancora migliori da guidare. Le linee minimali e atemporali della Orca le conferiscono uno stile caratteristico con una tecnologia molto moderna.

● Modelli e specifiche

La Orca è disponibile nella versione top di gamma OMX per chi cerca il peso più leggero. Oppure in OMR per i ciclisti disposti ad accettare qualche grammo in più.

Sono disponibili 7 taglie diverse: 47, 49, 51, 53, 55, 57 e 60 cm

La gamma di quest’anno offre tre diverse combinazioni di colori per il telaio OMR e due per quello OMX.

MyO consentirà ai ciclisti di personalizzare ulteriormente le loro biciclette.

 

Commenti

  1. m.buti:

    Il sistema pull straight è sicuramente superiore al jbend per il fatto che i raggi sono perfettamente diritti e non sono in trazione sulla parte piegata come il jbend.
    Il problema del pull straight è la difficoltà nel costruire il mozzo, ma detto ciò, è sicuramente superiore dal punto di vista tecnico.
    Quando leggo la parola "sicuramente" storco subito il naso, anche perchè non hai detto i motivi.

    Perchè tirare un raggio sulla piega sarebbe peggio che tirarlo dritto? Se leggi in giro i raggi dritti sono più soggetti a rottura dei raggi J, perchè il processo di creazione della testa nel raggio dritto provoca più stress nel metallo della semplice piegatura nel raggio a J. In pratica il raggio dritto è tirato nel punto più debole (la testa) mentre il raggio a J è tirato su un punto meno debole (la piegatura).

    RIpeto, quello che so io è che gli straight sono preferiti su molte ruote già montate semplicemente perchè semplificano il processo di montaggio, nessun vantaggio nell'uso o sulla tenuta della ruota finita.
  2. Che bella bici...con il telaio che sembra un telaio da bdc senza quel carro basso da Graziella che hanno quasi tutte le bici ormai.
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