Più di mille ciclisti alla Gf Conero

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Oltre mille per sfidare il freddo e il “muro” di Montacuto
Vincono l’ex professionista Cavalli e Barbara Lancioni

[Comunicato Stampa]

La Gran Fondo del Conero Cinelli di Ancona è ormai una classica. È difficile resistere al suo richiamo, anche a dispetto del freddo e delle previsioni meteorologiche che minacciano l’arrivo di una perturbazione. Così alla partenza si schierano ben 1.100 ciclisti arrivati da tutta Italia, un numero altissimo che poteva essere molto maggiore se le condizioni atmosferiche dell’ultima settimana non avessero indotto i meno “agonisti” ad evitare il rischio pioggia.
L’albo d’oro rinnova il suo prestigio con nuovi vincitori illustri: l’ex professionista Gianluca Cavalli, trionfatore del percorso “Lungo” e Giordano Mattioli, re del “Corto”, mentre fra le donne vincono Barbara Lancioni e Michela Gorini. Il ciclismo marchigiano, sottotono nelle graduatorie maschili, trionfa nelle classifiche femminili grazie alla regina delle maratone Barbara Lancioni e a Michela Gorini. La Lancioni conquista l’ennesimo successo sulle strade di casa: la gara, infatti, mette in palio il Gran Premio della Montagna proprio a Filottrano.

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Il plotone degli atleti dopo la partenza

La partenza viene salutata dalle note dell’Inno di Mameli e anticipata da un minuto di raccoglimento per ricordare Tarquinio Copparo, uno dei personaggi vicini alla gara. Come previsto l’avvio della corsa è lanciatissimo. In testa si staglia lo stile inconfondibile di Simone Stortoni, il giovane professionista marchigiano testimonial della manifestazione.
Il gruppo supera le prime salite a gran velocità allungandosi lungo le strade che portano verso l’entroterra. Minima la selezione lungo le prime rampe. Un folto gruppo guida la corsa anche dopo la separazione dei percorsi. La strada è un susseguirsi di saliscendi: la mancanza di grandi difficoltà altimetriche favorisce l’uso del rapportone e l’alta velocità. Almeno fino all’ascesa finale di Montacuto, una rampa breve ma secca, che spezza le gambe già provate dei corridori. Ed è proprio qui che si decidono le due gare, è questo il trampolino per entrambi i vincitori.
La cronaca non fornisce molti spunti. In gara ci sono molti dei più forti corridori italiani e il marcamento è strettissimo. Il “Corto” si avvicina al traguardo con pochi tentativi di fuga. Sulla prima asperità si ritrovano davanti Mattioli e Bianchi, i due proseguono senza forzar, il traguardo è troppo lontano e il gruppo torna compatto. A questo punto solo alcune scaramucce muovono l’andatura. Il tentativo più importante è lanciato dall’ex iridato D’Andrea insieme con Gnucchi, Pezzotti e Rubechini. Raggiunti i quattro evadono in contropiede ancora Mattioli e Bianchi, questa volta scortati da Frigo. Manca poco più di un chilometro alla salita finale, il terzetto guadagna qualche secondo, quanto basta per aggredire le rampe senza sentire il fiato degli inseguitori. Appena la strada si impenna l’umbro Mattioli scatta e lascia sui pedali i compagni di ventura. Il vantaggio cresce rapidamente e al traguardo raggiunge i 32” su Bianchi e 54” su Frigo. A poco più di un minuto arrivano i primi inseguitori. Ben 40 all’ora la media del vincitore.
Appena più movimentata la cronaca del “Lungo”, almeno nel finale. A una quarantina di chilometri da traguardo evadono in 12, ci sono molti dei favoriti ma il gruppo reagisce e riesce ad annullare il tentativo. L’ultimo ad arrendersi è il romagnolo Carriero che si lancia di nuovo all’attacco. Si accodano Calcagni e Miorin, ma la fuga non decolla. L’arrivo è troppo vicino, e troppo importanti i nomi degli attaccanti. Una serie di scatti anticipa la scalata di Montacuto, da uno di questi prende il largo l’azione decisiva. Davanti si ritrova ancora un terzetto: Cavalli, Beconcini ed Elettrico. Appena prima di iniziare la scalata rientra Nikandrov, con un forcing impressionante. Cavalli aggredisce il muro mentre i compagni di fuga e il gruppo si sbriciolano alle sue spalle. L’ex professionista, uno dei più forti granfondisti italiani, giunge solitario sul traguardo di viale della Vittoria con 37” sugli immediati inseguitori. Il testa a testa per il secondo posto è vinto dal russo Nikandrov sul polacco Krol.

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Gianluca Cavalli (Team Maggi) taglia vittorioso il traguardo

La corsa è stata seguita da Luigi Bielli, il selezionatore della Nazionale azzurra di cicloamatori per il campionato Europeo e per il Mondiale. Ad accogliere i corridori anche il presidente regionale della Federciclismo Vincenzino Alesiani e Massimo Romanelli, responsabile della struttura amatoriale.
Gli organizzatori del Pedale Chiaravallese avevano come imperativo la sicurezza, un obiettivo onorato con l’impiego di ben 250 uomini lungo il percorso a coprire gli incroci. Un traguardo, quello della sicurezza, pienamente raggiunto: nessun incidente ha funestato la manifestazione, solo una caduta senza conseguenze, e ambulanze completamente “disoccupate”.
Un altro fiore all’occhiello della manifestazione, e del Circuito Marche in Bici, è la lotta contro il doping che si è materializzata nell’ispettore ministeriale arrivato sul traguardo poco prima dell’arrivo della gara. Controllati i primi quattro classificati del “Lungo”. La forte volontà, da parte degli organizzatori, di avere il controllo antidoping vuole dare un segnale importante a tutto il mondo amatoriale. Una scelta coraggiosa che penalizza, in termini numerici, la partecipazione alle gare del Circuito.
Presenti, invece, gli inviati dei più grandi giornali di settore per realizzare uno straordinario reportage sul numero di aprile. Fra i giornalisti presenti anche l’inviato di un mensile francese.
Hanno preso parte alla gara anche gli studenti (in palio c’era il Trofeo Universitario) e i paralimpici (nel Trofeo Diversamente Abili). Oltre, naturalmente, ai ciclisti “Senza Fretta” nella cicloturistica che ha preceduto la corsa.

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Il podio del percorso lungo

La Gran Fondo del Conero Cinelli ha raccolto fondi da destinare alla zona del Sud delle Marche colpita dall’alluvione della scorsa settimana. Il sindaco Fiorello Gramillano e l’assessore Fabio Borgognoni hanno premiato i vincitori.
La pioggia non c’è stata, ma non è mancato il freddo, e le condizioni atmosferiche hanno penalizzato la Granfondina McDonald, la pedalata per le vie cittadine riservata ai bambini e alle famiglie. Oltre cinquanta i pedalatori, molti di più i bambini arrivati allo stand McDonald per ritirare i tanti gadget offerti dal noto marchio di ristorazione. Gadget andati tutti esauriti in pochissimo tempo.
Soddisfatto il presidente dell’organizzazione Lino Secchi. “Un bel risultato dal punto di vista sportivo e della partecipazione della città. E un grande successo l’aver coinvolto la città senza creare disagio alla viabilità”. Appuntamento a metà marzo del prossimo anno con un’edizione ancora più grande e prestigiosa.
www.granfondodelconero.it

Ordine d’arrivo Percorso Corto:

Uomini:
1. Mattioli Giordano (Monarca Trevi) km 90 in 2h14’53” alla media di 40,03;
2. Gregory Bianchi (Fausto Coppi Fermignano) a 32”;
3. Maurizio Frigo (Frecce Rosse) a 54”;
4. Fabio Giusti a 1’02”;
5. Fabrizio Giardini a 1’03”;
6. Luca Rubechini.

Donne:
1. Michela Gorini (Fausto Coppi Fermignano) in 2h27’08” alla media di 36,70; 2. Raffaella Palombo (Cinelli) a 4’10”; 3. Orietta Schiavoini (Sintesi Copparo) a 15’52”.

Ordine d’arrivo Percorso Lungo:

Uomini:
1. Gianluca Cavalli (Maggi) Km 135 in 3h23’33” alla media di 39,79;
2. Arthur Kroll (Team Sistem) a 37”;
3. Dmitri Nikandrov (Val di Foro);
4. Tommaso Elettrico (Team Sistem);
5. Hubert Krys (Copparo);
6. Jarno Calcgni (Light abbronzatura) a 39”.

Donne:
1. Barbara Lancioni (Sintesi Copparo) in 3h35’55” alla media di 37,51;
2. Maria Cristina Nisi (Cinelli) a 2409”;
3. Lorena Zangheri ( Givi Plast) a 25’07”.

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