Studio: “la tendenza alla diminuzione dell’Indice di massa corporea dei primi cinque classificati nei grandi giri è preoccupante”.

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Alcuni ricercatori dell’Università di Berna, in Svizzera, hanno condotto uno studio per analizzare l’evoluzione dell’indice di massa corporea (IMC) nel ciclismo professionistico. Hanno verificato che tra il 1992 e il 2022 l’IMC medio dei primi cinque corridori nella classifica generale dei grandi giri è continuamente diminuito. I ricercatori hanno riscontrato una diminuzione media da 22,12 a 20,13 in dieci anni nei primi cinque corridori dei tre principali GT (Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta España).

La conclusione dei ricercatori dell’Università di Berna è che: “è tempo che gli organi di governo del ciclismo prendano in considerazione l’adozione di misure proattive per proteggere i corridori“.

I dati di questo studio sono stati presi dal celebre sito ProCyclingStats, ma gli stessi ricercatori precisano che: “I nostri risultati integrano le prove aneddotiche e accademiche esistenti e suggeriscono che un IMC più basso è sempre più associato a posizioni di vertice nella classifica generale dei Grandi Giri maschili. Ciò potrebbe avere implicazioni sostanziali per gli atleti e le autorità di regolamentazione, poiché la pressione sulle prestazioni potrebbe portare a pratiche di gestione del peso dannose, che possono danneggiare la salute a breve e a lungo termine e influire sulla reputazione dello sport. Di conseguenza, proponiamo che l’UCI prenda in considerazione interventi multifattoriali, tra cui campagne di prevenzione e sensibilizzazione, programmi di screening e linee guida basate sul BMI (Body Mass Index -ndr)”.

Le prove aneddotiche in effetti non mancano, con svariate dichiarazioni negli anni degli stessi corridori pro che hanno lamentato disturbi alimentari di ogni tipo, da Geraint Thomas a Rohan Dennis a Davide Cimolai, Jan Brajkovic etc..etc..

Allo stesso tempo in altri sport un controllo del parametro dell’indice di massa corporea è già tenuto in conto:  “In altri sport in cui le caratteristiche antropometriche possono influenzare le prestazioni atletiche, gli organi di governo sono intervenuti per proteggere dalle pratiche di gestione del peso non salutari, pur tenendo conto del mantenimento degli standard di prestazione. Ad esempio, nel 2004 la Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (ISF) ha stabilito che la lunghezza degli sci deve essere stabilita in base all’Indice di Massa Corporea (IMC) dei partecipanti, limitando i vantaggi competitivi attraverso l’introduzione di criteri basati sull’IMC.

Misure del genere sono state prese anche in F1, salto con gli sci e canottaggio.

Tuttavia, l’accuratezza dell’IMC come base per queste linee guida è stata spesso criticata.

 

Commenti

  1. Lumi:

    Mi sembra uno di quegli studi statistici molto concentrati sui numeri e carenti nell'analisi delle cause, più volti al sensazionalismo ideologico/giornalistico che altro. Questa diminuzione si potrebbe spiegare semplicemente col fatto che negli anni i grandi tour sono aumentati in dislivello e calati nei km a cronometro. Il vincitore tipico è quindi passato dallo specialista a cronometro allo scalatore. Ovvio che uno scalatore ha una BMI inferiore a un cronoman (Bernal non ha il fisco di Indurain)
    concordo
    al posto di prendere i primi 5 prendevano se non tutti, difficile, almeno i primi 3 di ogni tappa, e il risultato probabilmente sarebbe stato diverso
    fermo restando che il concetto di fondo mi pare corretto: come si è posto un limite al peso delle bici, si potrebbe fare qualcosa per evitare estremismi sul corpo dei corridori
  2. Ho un BMI da top 5 di GT, peccato per le gambe :cry:

    aleliut:

    Che poi, che senso abbia l'IMC che non fa distinzione tra massa magra e massa grassa...forse prendendo come riferimento questi valori avrebbe avuto più senso questa "ricerca".
    In effetti sarebbe stato oggettivamente più significativa e interessante.
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