[Video] La fabbricazione dei telai Time

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Il marchio francese Time ha pubblicato un video dove si può apprezzare la costruzione dei loro telai. Time è stata un precursore della costruzione di telai in carbonio “intrecciati”, un tipo di costruzione presente in molti settori al di fuori del settore ciclo, e che nonostante esista da molti anni non si è mai imposto come uno standard nel settore delle biciclette (il più recente tentativo è stato da parte di BMC con la Impec, ormai 10 anni fa).

In questo video però molti curiosi possono vedere quanto e quale lavoro si celi dietro la costruzione di telai che spesso sbrigativamente vengono ancora definiti “plasticoni”.

Time non ha avuto grandi fortune con la costruzione di telai nel tempo, mentre maggior fortuna ha avuto nel settore dei pedali. Questi due settori sono passati di mano nel corso del tempo a livello di proprietà, e l’ultimo di questi passaggi è avvenuto lo scorso febbraio con la vendita da parte del gruppo Rossignol e l’acquisizione del ramo pedali e scarpe da parte di SRAM, e della fabbricazione telai da parte del gruppo Cardinal Cycling, basato nello stato dell’Arkansas, negli USA.

Già al tempo dell’acquisizione del brand da parte del gruppo Rossignol la produzione dei telai era stata spostata dallo storico stabilimento di Voreppe, vicino Grenoble, in Francia, a Gaiary, in Slovacchia, al confine con l’Austria. Ed il video pubblicato fa vedere proprio questo stabilimento.

Commenti

  1. Video veramente interessante, specialmente se confrontato al metodo tradizionale di costruzione dei telai. Sarebbe bello sapere che differenze di costo di produzione ci sono tra i 2 metodi. Spero che qualche altra azienda riesca a spostare la produzione dei telai in Europa, anche se riconosco che riuscire a mettere in piedi uno stabilimento che rispetta tutte le normative su sicurezza e ambiente non è facile e nemmeno economico.
  2. Alla mi richiesta di avere l'elenco dei punti vendita in Italia non si sono nemmeno degnati di rispondermi.
    E' difficile che un' azienda che rinuncia completamente ad un mercato come quello italiano possa andare avanti.
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