Il ciclismo che aiuta in tempi di virus

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Piccoli pezzi di ciclismo fanno la loro parte nella lotta al coronavirus. L’azienda italiana di abbigliamento ciclistico Santini, con sede a Lallio, a pochi chilometri da Bergamo, una delle provincie più flagellate dall’epidemia, ha convertito una parte della propria produzione alla realizzazione di mascherine sanitarie.

Santini ha realizzato un prototipo costruito con un tessuto impermeabile e traspirante prodotto dalla bergamasca Sitip che ora è al vaglio del Politecnico di Milano. Se il prototipo dovesse essere approvato dal 23 Marzo la Santini potrebbe produrre sino a 10.000 mascherine al giorno. Le richieste sono già moltissime, ma chiaramente priorità sarà data alla provincia di Bergamo, in grandissima difficoltà sanitaria.

Non solo imprenditori sugli scudi, ma anche i corridori. La 27enne svizzera Elise Chabbey, professionista della Bigla-Katusha, ex olimpica di kayak slalom (Londra 2012) convertita al Trail e quindi al ciclismo, recentemente è riuscita a laurearsi in medicina, ed ora ha deciso di abbandonare la preparazione in vista delle classiche primaverili per lavorare all’Ospedale Universitario di Ginevra.

“Non fare nulla non è nella mia natura. Quello che sta succedendo non ha precedenti, e vista la gravità della situazione sentivo di dover fare qualcosa“. Chabbey lavora all’ospedale di Ginevra dove è incaricata di monitorare i pazienti, tra cui quelli colpiti dal COVID-19:  “Questa settimana ho avuto 9 pazienti, ma ci hanno anticipato che ne arriveranno molti altri nei prossimi giorni” ha dichiarato la svizzera.

In bocca al lupo e grazie.

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