Il Vélo d’Or 2023 va a Demi Vollering e Jonas Vingegaard

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Il premio di ciclisti dell’anno, il Vélo d’Or, assegnato da Vélo Mag, è stato assegnato a Demi Vollering e Jonas Vingegaard. In campo femminile, l’olandese Vollering (171 punti), che ha vinto quest’anno in particolare al Tour de France, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi, si è aggiudicata il secondo Vélo d’Or femminile. È davanti alla belga Lotte Kopecky (139 punti) e alla connazionale Annemiek van Vleuten (99 punti), vincitrice lo scorso anno.

Quarto l’anno scorso, il danese Vingegaard ha vinto in campo maschile. Vincitore del suo secondo Tour de France consecutivo, del Critérium du Dauphiné e del giro dei paesi Baschi, il corridore della Jumbo-Visma (142 punti) precede di poco l’olandese Mathieu van der Poel (133 punti) e lo sloveno Tadej Pogacar (126 punti), vincitore nel 2021.

Mathieu van der Poel e Lotte Kopecky hanno vinto il premio Eddie Merckx come migliori corridori da classiche della stagione. Premiati anche Christophe Laporte e Pauline Ferrand-Prévot come migliori francesi della stagione.

Commenti

  1. Ultimoz Roglic:

    Ma quindi un corridore che non vince il Tour cosa deve fare per vincere sto vélo d'or? Senza nulla togliere a Vingegaard, che rimane il miglior scalatore al mondo.
    Lo scorso anno lo ha vinto Evenepoel, che il Tour nemmeno lo ha corso...
    Nel 2018 Valverde, nel 2019 Alaphilippe, nel 2020 Roglic.
  2. leandro_loi:

    L'anno scorso l'ha vinto Evenepoel
    nel 2020 Roglic
    #fopperdire
    Mea culpa, primo anno che seguo il premio e non avevo guardato lo storico.
    Comunque a questo punto ci rosico ancora di più, perché io sulla vittoria di Mvdp ci avevo scommesso sopra :))):
  3. Skardy:

    Nemmeno io. Ma manco lontanamente. E' una scelta "politica" e ancora una volta hanno prevalso le ragioni di sponsor e di denaro legate ad accontentare un pò tutti dando visibilità anche ad altri ma di tecnico questa scelta non ha nulla. Gran corridore per carità ma forse darlo solo sulla base del valore di un corridore porterebbe a una egemonia che non fa comodo al movimento. Potevo "accettare" che lo dessero a Van der Poel nonostante la stagione "a singhiozzo". 2 monumento un secondo posto in un'altra e un mondiale sono un palmares incredibile. Credo che Pogacar avesse fatto ancor meglio, ma poteva starci. Vingegaard non ci sta proprio per me.
    Mi viene difficile pensare che dietro ci siano delle 'ragioni di sponsor e di denaro' per un premio che noi appassionati dimentichiamo nel giro di una settimana (chi si ricordava del vincitore dello scorso anno o di due anni fa?) e che secondo me non porta nessuna ricaduta di carattere economico agli attori in gioco.
    Chi dovrebbe beneficiare di queste ragioni? La Jumbo, che sta abbandonando la sponsorizzazione? Cervelo, che non so nemmeno se continuerà ad essere la bici dei 'calabroni' il prossimo anno? E, nel caso, siamo sicuri che il marchio canadese sia politicamente più forte di Canyon e Colnago?
    Non credo che il Vèlo d'Or sposti alcunché in termini di vendite e di fatturati, e nemmeno che abbia dietro un movente 'politico' (la notoriamente potentissima federazione danese?); è un riconoscimento che viene dato all'atleta, votato da una serie di giornalisti secondo il loro umore del momento, che lascia il tempo che trova e viene tranquillamente dimenticato nel giro di pochi giorni.
    A parer mio è una specie di Telegatto o di Miss Italia del ciclismo (senza nemmeno le ospitate a pagamento), per cui è assolutamente una perdita di tempo accapigliarsi e fare dietrologie. Le uniche cose che contano davvero sono i palmarés, tutto il resto è beppecontismo, e noia...
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