Le vittorie di Balsamo e Girmay

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Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) sembra imbattibile in questo momento, avendo collezionato ben 3 vittorie in una settimana. Dopo le vittorie al Trofeo Binda ed alla classica Bruges-La Panne, la campionessa del mondo ha anche alzato per prima le braccia sul traguardo della Gand-Wevelgem ieri.

Una gara con molti attacchi negli ultimi 35 chilometri dopo l’ultima salita del Kemmelberg (600mt al 11,7% di media). Anche se nessun corridore è riuscito ad andare in fuga, e pertanto si è arrivati allo sprint finale di gruppo, dove la Balsamo in questo momento non ha rivali, nemmeno la campionessa uscente della prova, e leggenda  pedalante, Marianne Vos.

Se la Balsamo sta onorando la maglia iridata nel migliore dei modi, imponendosi rapidamente come nuova forza del ciclismo femminile, in campo maschile Biniam Girmay (Intermarché-Wanty Gobert) ha fatto la storia sempre nella Gand-Wevelgem, diventando il primo corridore africano a vincere la prova, ma non solo, anche come primo africano a vincere una classica.

Girmay compirà 22 anni il 2 Aprile prossimo, ma è già evidente a tutti il suo talento. A 18 anni appena compiuti ha vinto la sua prima gara professionistica, battendo allo sprint gente come Bonifazio e Greipel alla Tropicale Amissa Bongo avendo allora l’età minima per competere in una prova di questa categoria UCI.

Ma già nel 2018 aveva destato l’interesse di vari Talent Scout, quando ad agosto, alla Aubel-Thimister-Stavelot, nel Belgio che poi lo consegnerà alla storia, vinse la prima tappa battendo allo sprint Remco Evenepoel. Ora la cosa non stupirà molti visto che Remco non è proprio un fulmine allo sprint, ma Girmay resterà l’unico corridore assieme a Karel Vaçek ad aver battuto allo sprint Remco prima del passaggio al professionismo (alla fine Girmay finirà 3° in classifica generale, dietro Remco appunto e Frederik Thomsen, ritiratosi dal ciclismo 2 anni dopo).

Da allora i piazzamenti parlano chiaro sulle qualità dell’eritreo: 2° al Laigueglia 2020 (dietro Ciccone), 5° al GranPiemonte 2021, 2° al mondiale U23 (dietro Baroncini),  12° alla Milano-Sanremo e 5° alla E3 in questa stagione.

E poi le vittorie: il trofeo Alcudia ad inizio stagione (davanti Nizzolo e Matthews) e quindi la Gent-Wevelgem a mettere il cappello su questo giovane corridore che ha già fatto la storia, ma presumibilmente la farà ancora.

Commenti

  1. Fill:

    Permettimi ma il progetto Australiano parte dagli anni 90 e con cospicui investimenti in termini di risorse e denaro.
    Da un punto di vista istituzionale il Movimento Australiano è ben piuu' importante di quello Italico...
    Infatti, ma questi investimenti non hanno portato al proliferare di squadre WT australiane, facevo solo notare che giudicare il nascente (?) movimento africano solo basandosi sul numero di squadre WT potrebbe essere riduttivo e trarre in inganno o-o
  2. samuelgol:

    Più che altro, Froome lo sta facendo adesso il "promoter", nella Israel. Quello si un progetto di far crescere il ciclismo in quella zona, non quello Qubeka.
    Qhubeka un team (di seconda fascia) a cui dare il nome ce l'ha ancora, anche non avesse un team di ciclismo rimane una organizzazione non a scopo di lucro* che dona biciclette anche solo per l'uso mezzo di trasporto e male non fa.

    *non ho idea poi come funzioni tra donazioni, sponsorship ed altro e non voglio assolutamente giudicare negativamente il loro operato, per quanto mi sembri strano che una no-profit abbia investito in una squadra WT non vuol dire che la pubblicità non abbia aiutato il loro scopo.
    evidentemente hanno fatto il meglio che potessero ed evidentemente non è bastato ed hanno perso la licenza WT.
  3. Maverik89:

    *non ho idea poi come funzioni tra donazioni, sponsorship ed altro e non voglio assolutamente giudicare negativamente il loro operato, per quanto mi sembri strano che una no-profit abbia investito in una squadra WT non vuol dire che la pubblicità non abbia aiutato il loro scopo.
    evidentemente hanno fatto il meglio che potessero ed evidentemente non è bastato ed hanno perso la licenza WT.
    L'idea di fondo invece non era male: Qhubeka è una fondazione per promuovere l'uso e la diffusione della bici in Africa, ma non ha mai messo 1 kopeco nella squadra. Era lei stessa "la causa nobile" da sponsorizzare attraverso il Team per i "veri" sponsor, che sono stati nel tempo una compagnia telefonica (MTN) ed aziende high-tech (NTT e Dimension Data) ed infine NextHash, e quest'ultima si è rivelata niente più che una frode nel settore delle cripto. Poi nell'ultimo anno sono stati salvati in extremis da Assos, ma solo per concludere la stagione.

    In generale a me è sempre sembrata una squadra con anche un buon appeal ed ha centrato risultati non male (nell'ultimo anno ben 3 tappe al Giro), ma la gestione mi pare sia stata sempre scarsa. In particolare farsi fregare da una fantomatica compagnia di cripto gestita da una slovena con alle spalle solo fallimenti fraudolenti in serie...
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