TotalEnergies e Ineos verso la fusione?

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Le notizie di fusioni tra le squadre sono una delle tante novità che contraddistinguono il ciclismo moderno. E si inseriscono nel contesto di un ciclismo sempre più evoluto, ma anche oneroso da mantenere per gli sponsor, soprattutto da quando è finita l’epoca di cementifici e cucine componibili e siamo entrati nell’epoca dei colossi petroliferi e fondi sovrani.


Le voci di una fusione tra TotalEnergies e Ineos sono le più recenti, ed ovviamente sono difficili da interpretare, soprattutto perché trattandosi di due colossi petrolchimici non è facile capire i termini e le finalità di un’operazione del genere. Proviamoci.

TotalEnergies è un gigante dell’energia francese, tra le quattro più grandi al mondo operanti nel petrolio e gas naturale, con un fatturato nel 2024 di 214 miliardi di euro e 102.000 dipendenti nel mondo. È lo sponsor principale della società Vendée Cyclisme, il detentore della licenza della TotalEnergies squadra ciclistica di Jean-René Bernaudeau (che precedentemente si chiamava Brioche La Boulangère, Bouygues Telecom, Team Europcar, etc.) dal 2019, con una sponsorizzazione di poco meno di 10 milioni di euro l’anno. Questa sponsorizzazione in realtà è un lascito, visto che deriva dal fatto che la società-sponsor precedente, DirectEnergie, è stata acquisita nel 2018 da Total. La cifra non è sicuramente alta, ma è frutto appunto di questo lascito e del fatto che per erogare una cifra superiore come sponsorizzazione questa deve essere votata dal consiglio di amministrazione di TotalEnergies, cosa che presumibilmente non è stata tra le priorità del momento.

Secondo alcuni voci la società francese sarebbe stata interessata ad una squadra tricolore (francese) con Lenny Martinez come capitano, ma pur con un’offerta più alta (confermata dallo stesso corridore) il giovane talento transalpino si è accasato alla Bahrain-Victorious.

Ecco che qui entra in scena però un concorrente di TotalEnergies: Ineos. Concorrenti, ma anche partner da qualche anno. I due giganti petrolchimici operano congiuntamente proprio in Francia dal 2024, quando TotalEnergies ha ceduto tre consociate per la produzione di etilene (Naphtachimine, Gexaro e Appryl)  in Francia a Ineos.

A questo si aggiunge che Jim Ratcliffe, il patron di Ineos, Brexiteer con residenza a Monaco, negli ultimi tempi sta sfoltendo il proprio portfolio di sponsorizzazioni (Mercedes-AMG in F1, Ineos-Britannia nella vela, ciclismo, Tottenham nel calcio e rugby con gli All-Blacks), dando la colpa alla “de-industrializzazione dell’Europa”, a favore di una concentrazione verso il calcio (Manchester United, Losanna e Nizza).

Che poi le agenzie di Rating Fitch e Moody’s abbiano spostato l’Outlook di Ineos verso negativo, visto che il gruppo avrebbe debiti da 5 a 6 volte il fatturato annuale, potrebbe anche avere un peso nel tutto. E le recenti tariffe trumpiane probabilmente non avranno migliorato il quadro.

D’altronde, già mesi fa, la Ineos-Grenadiers aveva dato mandato all’agenzia di marketing sportivo Sportfive di ricercare nuovi sponsor per la squadra ciclistica. Segno di una chiara volontà di disimpegno di Ratcliff dal mondo del pedale. Cosa candidamente confermata dall’attuale CEO della squadra, John Allert, che aveva chiaramente detto in varie interviste che il budget della fu-Sky ora non è più competitivo con le migliori del WorldTour, e che “è lecito dire che Ineos non vuole più spendere altro denaro“.
Ora, secondo il britannico The Times, l’accordo tra francesi e inglesi potrebbe essere (molto) vicino. Quali siano i termini però non è ancora dato sapere. Sarà una squadra a bandiera britannica? Francese? Sarà una fusione delle due strutture o semplicemente TotalEnergies sarà co-sponsor di Ineos? Qui non si possono fare che ipotesi, ed è abbastanza probabile che Jean-René Bernaudeau non si farà sfilare la propria creatura da sotto il naso (a meno di una lauta contropartita), visto che lui è il proprietario al 100% di Vendée Cyclisme. Gli potrebbero prospettare una fusione con la società britannica, ma lo chauvinisme francese di solito è allergico a queste operazioni. Quindi Bernaudeau potrebbe trovarsi senza sponsor dal 2026, quando terminerà la partnerships con TotalEnergies. Negli ultimi 25 anni il manager francese è sempre stato bravo a trovare sponsor di livello per la propria squadra, ma con anche le prospettive future di non partecipare al Tour nella serrata battaglia per le wildcard con Tudor, Q36.5 e Uno-X; e soprattutto una rosa che gira attorno a stelle non più giovanissime (Latour, Turgis), non super costanti (Burgaudeau, Brunel) e con una politica iper-nazionalista (un solo non francese: Steff Cras), l’impresa non sembra delle più facili.
Per la Ineos invece un’importante iniezione di denaro potrebbe rilanciare la squadra, abituata a ben altri fasti, cominciando dal vecchio sogno di prendersi Remco Evenepoel, ma soprattutto aggiornando l’intera struttura, che, come si vede, nei risultati non dipende solo dalla bontà o meno dei corridori, ma anche da quella dello staff. È evidente come i risultati vadano in proporzione ai budget, anche da un anno all’altro, basti vedere la Visma post 2023, proprio dopo i tagli  al personale.
 
Per TotalEnergies invece non è chiaro quale sia il fine ultimo, visto che, appunto, l’interesse per il ciclismo sembra essere stato fino ad ora limitato; la prospettiva di avere una squadra non a “trazione francese” è concreta, e l’idea di avere un’immagine più “pulita” col ciclismo lascai un po’ il tempo che trova, come appunto si è visto con Ineos, e per il fatto che poi la presenza della società francese in ambiti più affini è massiccia.

Commenti

  1. nemmeno io sono un esperto d'economia e finanza, ma di per se credo che citare solo fatturato e debiti non basti, ci sono tanti altri fattori, banalmente anche l'ammontare dei crediti della azienda ed il valore della stessa e non solo...
  2. Zugnajima#11:

    Quando vieni a trovarmi in Baviera, ti do pure io una borraccia.
    Peto 3 volte campione mondiale!
    Io 3 volte piü forte cronoman del mio pianerottolo.

    Vedi te quale puö valere di piü...
    Sarebbe bello venire a mangiare una fetta gigante di Foresta nera, ma purtroppo non bazzico più in Svizzera e mi mancano un sacco i giri attorno al Lago dei 4 cantoni. L'altro giorno mi sei venuto in mente poiché qui a Torino ho visto un bilico di Nussdorf am Inn...
    Se vieni da queste parti sei il benvenuto, così possiamo organizzare il Trofeo del Pianerottolo, tra l'altro il mio è anche all'aperto... :mrgreen:
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