Visita a Pinarello e dettagli della Dogma X

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La Pinarello Dogma X ha creato molto scompiglio al momento della sua presentazione. Per andare a fondo nella questione sono andato nella sede trevigiana del noto marchio a farmi spiegare alcuni dettagli e ho colto la palla al balzo per fare un giro nello stabilimento da cui esce tutta la linea Dogma.

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Commenti

  1. Lumi:

    Speriamo che queste gravi crisi degli ultimi anni ci inducano a ripensare le politiche di esternalizzazione e riportare le produzioni in Italia, delle bici ma non solo. Solo cosi’ si puo’ risviluppare un ceto medio che dia slancio all’economia italiana, perche’ oltre a chi produce serve anche chi compra.

    Per lo sviluppo delle competenze e di una manodopera specializzata non lo vedo un problema insormontabile, si puo’ importare quella per iniziare, e poi svilupparla qui. Certo ci vuole tempo.
    Concordo.
    Almeno Bianchi sta realizzando il nuovo stabilimento italiano, Colnago sembra che produca la C68 in Italia, Pirelli ha un nuovo stabilimento già funzionante in Italia (anche se super automatizzato).
    Il video al minuto 7 " .. qui nella sede produttiva il core vero è la verniciatura ..." che tristezza, la realizzazione è effettuata in Cina e mi viene da chiedermi chi di fatto progetti i telai ...
  2. marco:

    Ti riporto un commento ad un'altra visita che ho fatto questa settimana per farti capire quanto sia utopico quello che hai scritto:
    https://community.mtb-mag.com/t/visita-ad-ext-sospensioni-made-in-italy.413584/post-9434084

    La globalizzazione è un dato di fatto, tornare indietro lo si può fare solo a suono di bombe quando qualche vecchio trombone crede di porter riportare tutto al 1980 sotto Breznev.
    Il termina globalizzazione è un po’ generico ed e’ diventato un dogma per chi e’ a favore e per chi e’ contro, io banalmente credo che si tratti di avere una politica saggia che guardi agli effetti di medio lungo periodo, altrimenti per vantaggi di breve ci giochiamo il futuro.

    Ovvio che la bici forse non è il settore piu’ strategico fra tutti, ma io credo che importare prodotti che tengono basso il prezzo solo perche’ vengono prodotti con metodi e normative che in Italia non potrebbero mai essere accettati sia una c…ata micidiale. Poi si comincia cosi’ e si arriva che il know how in Italia non c’e’ piu’ e dobbiamo importare gli stessi prodotti a costi superiori a quanto costerebbe farli qui perche’ non sappiamo piu farli noi. A me non sembra una cosa saggia.

    In sintesi penso che ci dovrebbero essere dazi e limiti per compensare i vantaggi di costi derivanti da leggi sul lavoro e sulla sicurezza (ad esempio) piu’ lasche.
  3. Lumi:

    Nel margine dell’azienda non va messo solo il costo di produzione, e inoltre per arrivare al vero profitto bisogna nettarlo degli investimenti (ricerca e sviluppo, impianti, ecc…) e infine delle tasse che per le aziende italiane sappiamo essere rilevanti. In particolare gli investimenti, se produci solo bici top, si spalmano su un numero ridotto di telai e incidono molto. Inoltre se sbagli i conti e produci 100 telai ma ne vendi solo 90, i costi ci sono anche per i 10 che non hai venduto. Infine brand come Pinarello o Colnago o Trek sono considerati top anche perche’ investono molto in marketing e sponsorizzazioni di atleti, squadre ed eventi.

    Leggendo certi commenti sembra che i telai nascano sugli alberi e basti raccoglierli e portarli al mercato per venderli.
    Sicuramente non nascono sugli alberi, ma restano pur sempre due triangoli messi assieme, con una forcella inserita ad un'estremità. Naturalmente ho semplificato assai, ma sinceramente a parte i materiali questa grande evoluzione non l'hanno avuta. Geometrie leggermente variate di qua e di la, ma a parte i materiali ed il peso...sono così dai nostri nonni.
    Diverso pensando invece ad un'automobile, anche lì sono rimaste le 4 ruote, ma l'evoluzione subita per tutto il resto ö nettamente maggiore che non un telaio di una bicicletta. Se guardo il costo di un'automobile di 40 anni orsono, paragonata alle odierne con tutto il valore aggiunto che hanno ricevuto, posso quasi affermare che il prezzo é rimasto invariato.
    Ho acquistato la stessa automobile (marca e tipo) a 10 anni di distanza allo stesso prezzo, naturalmente il nuovo modello é ibrido ricaricabile, quindi maggior potenza e peso, maggiori costi di sviluppo ma come detto allo stesso prezzo!!
    Nello stesso tempo, i nuovi telai delle Pinarello costano il doppio del telaio della mia Dogma 2 di 12 anni fa, a parte l'estetica saranno veramente così diversi?
    Dalla F7 (mi sembra si chiamasse) di 10 anni fa, ai nuovi telai poi non mi sembra ci sia così tanta differenza, sicuramente le piccole modifiche non hanno richiesto milioni di Euro di sviluppo.
    Ogni industria poi é confrontata con spese di sviluppo, obsolescenza e marketing, sponsorizzazioni le fanno in tanti....ma pochi raddoppiano il prezzo in 10 anni.
    Ne approfittano perché in nessuno sport si comperano emozioni come nel ciclismo. Ognuno di noi acquista la bicicletta per le emozioni che sente, non certo per la convenienza o per le prestazioni che vuole ottenere, sicuramente non con lo stesso criterio razionale con il quale facciamo la spesa o acquistiamo un martello, perfino con l'automobile siamo più razionali.
    Questo é il motivo per cui le marche blasonate fatturano 5-6'000.- Euro per un kg di carbonio (manco fosse coca), e quelle meno IN si limitano ad un prezzo molto più abbordabile, anche loro però partecipano ai tour e vincono tappe.
    Questo é solo il mio pensiero, sicuramente non da tutti condiviso....ma queste sono le stesse emozioni che i produttori usano.
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